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Brilliant.

“Poco tempo fa, in aprile o maggio, è venuto in Giappone il danese Bohr, l’esponente di spicco in questo momento della meccanica quantistica. La fisica d’oggi non ammette il mondo esterno alla maniera della fisica d’un tempo. [..] Ora, dire che le cose mutano perché le si è osservate implica che a prescindere dall’osservazione non si comprende il vero mondo [..] per questo l’osservazione è reale concreto storico [..] deve essere pensata in collegamento con il mondo del reale concreto storico.

Il mondo realmente attivo è il mondo storico, a partire dal quale sono pensate anche le scienze naturali. Si trata del mondo in cui il producente è prodotto dal prodotto. Un mondo che va muovendosi in questo modo è il mondo del reale storico. Per questo tutti gli altri mondi si radicano in quello storico, nel mondo creativo. Dicendo ‘mondo creativo’ si finisce per credere che si tratti di qualcosa di religioso, ma non è affatto così.

Finora si è considerato il sapere distinguendo in scienze dei fenomeni naturali e in scienze dei fenomeni spirituali, ma, se si deve pensare il mondo della materia collegandolo con il mondo del reale concreto storico, mi domando se in futuro, magari tra qualche secolo, non so, non si arriverà a considerare le varie realtà una cosa sola.” (Nishida Kitarō, “The Historic Body”, speaking at a conference in Nagano, on the 26th of September 1937)

It took me longer to copy that text than it would take me to explain his point, but thought it was very important to quote him in detail.

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